17 dicembre 2011

ARCHIVIO: Llullaillaco e Nevado de Acay 2010

LE MONTAGNE:
LLULLAILLACO
Paese: Argentina / Cile
Altezza: 6723m slm
Catena: Ande 

Si tratta del terzo vulcano più alto al mondo e la sesta montagna più alta d'America.
Il nome probabilmente deriva dal quechua: Yuyaq yaku o acqua pericolosa, nome di una laguna che era sulle sue falde nel lato argentino (laguna engañosa), pronunciata localmente yuyaiyaco.

 NEVADO DE ACAY
Paese: Argentina
Altezza: 5970m slm
Catena: Ande
EXPEDITION TEAM:
Adrian Gauna
Paco Vargas
e altri 10 amici

PERIODO:
19-23 novembre 2010

Adrian condividerà questa avventura con Paco, con il quale l'anno scorso aveva già scalato il San Francisco e il Pissis. Un gruppo di altre 10 persone si aggiungeranno strada facendo, ma i loro cammini avranno appena il tempo di incrociarsi, per motivi di organizzazione e tempo.

19 novembre 2010
Ecco il primo racconto di Adrian, ricevuto via Blackberry oggi pomeriggio:
«Siamo arrivati ieri sera, giovedì 18 novembre, a San Antonio de los Cobres a 3775 m slm dopo 3,5 ore di strada, in parte asfaltata e in parte no, attraversando valli, montagne, panorami che lasciano senza fiato (anche a me che sono stato qui già un po' di volte).
Ci siamo sistemati nell'albergo ristorante Huayra Huasi sullo stradone principale del paese.
C'e' una pace unica, la gente e' gentilissima, silenzioza e vive a un ritmo invidiabile, tranquillità pura!!!
Abbiamo dormito bene, senza dolore di testa e, dopo l'autocontrollo di pressione arteriosa e ossigenazione, possiamo confermare che siamo a posto tutti e due.
Dopo pranzo partiremo verso il campo base del Nevado de Acay (un'ora o due di viaggio), monteremo la tenda e ci prepareremo per scalare questa bella montagna come tappa di acclimatazione per il nostro obietivo principale: il vulcano Llullaillaco»
Il prossimo aggiornamento al rientro dei due a S.A de los Cobres.
In bocca al lupo!
20 novembre 2010
Vi racconto cosa abbiamo fatto:
Venerdì 19/11: al mattino siamo andati all'ufficio di turismo e anche a un hospedaje (albergo) per chiedere informazione sull'accesso al Nevado de Acay, entrambi ci hanno detto di prendere la ruta 40 fino al Abra del Acay (4895 m) e da li andando a sinistra avremmo trovato la strada x raggiungere la base del Nevado... dopo pranzo siamo partiti da S A de los Cobres e dopo 1 ora 20 min di sterrato siamo arrivati all'Abra, un panorama stupendo! Abbiamo deciso di scendere un pochino per evitare di dormire male a quella quota (avevamo dormito soltanto una notte a 3775 m), così installiamo la nostra tenda a 4600 m in un posto paradisiaco, nel nulla, nel tutto!! Dopo una "bella pasta" che ho preparato siamo andati a dormire verso le 9 pm.....con la sveglia puntata alle 3 am.
Sabato 20/11: mi sono alzato alle 3.15 am, abbiamo preparato tutto il materiale + acqua + cibo e alle 5 am eravamo gia a passo sicuro verso il Nevado. Il vento era fortissimo e la temperatura intorno a -6/-8 C. Dopo 3,5 ore di dura camminata (tante morene) ci siamo trovati davanti a un pentolone di 1000 metri di profondeza e di fronte la nostra montagna.....impossibile passare da li...(menomale che sapevano la strada...)
Quindi siamo tornati indietro a conformarci con questa bella acclimatazione fatta a 5200 mslm.
Siamo tornati a Cobres dove raggiungeremo il resto del gruppo che dovrebbe arrivare in tardo pomeriggio.
Domani mattina Paco e io partiremo verso il campo base del nostro obiettivo, dovremo percorrere 10-12 ore circa di sterrato. E tutto da qui per il momento.
21 novembre 2011
Oggi Paco e Adrian partivano con il fuoristrada noleggiato verso il campo base del Llullaillaco.
Ieri, al rientro a San Antonio de los Cobres, hanno incontrato gli altri 11 partecipanti alla spedizione, tra i quali Adrian S. e Carlito, che erano stati insieme a loro sul Pissis, e Dario, amico di Adrian alla sua prima spedizione in alta quota, il quale ha prestato loro un GPS con le coordinate degli hot points per la strada verso la cima del Llullaillaco.
Così stamattina verso le 8 ora locale, Adrian e Paco sono partiti in auto: li aspettavano 10-12 ore di guida su strade sterrate di montagna.
Domani partiranno altre due spedizioni, oltre al resto del gruppo: una del National Geographic, l'altra del GAM (il "Gruppo Amici della Montagna" di Salta del quale aveva fatto parte anche Adrian tempo fa).
La montagna si fa affollata... ma la comunione di forze, esperienze e attrezzatura faciliterà il lavoro di tutti.
Al prossimo aggiornamento, quando disponibile!

22 novembre 2011
Un Adrian piuttosto sconsolato e arrabbiato mi ha chiamato via satellite ieri sera e stamattina per comunicarmi che il Campo Base Nord del Llullaillaco è inavvicinabile con i loro mezzi e il loro tempo a disposizione.
Dopo 380km (circa 12ore) di strade di montagna sterrate, sono giunti in un punto dove non potevano più proseguire, a 20km dall'arrivo!
Perciò si sono accampati nel Campo Base Sud, dove hanno passato la notte, riflettendo sul da farsi: aspettare gli altri, tornare indietro, continuare a piedi, provare un'altra via?
Stamattina la decisione è stata quella di tornare a San Antonio: il gruppo li avrebbe raggiunti martedì, troppo tardi per loro due per riuscire a salire in vetta; proseguire a piedi sarebbe stata troppo lunga, sarebbero serviti due viaggi per portare tutto il necessario al CB; tentare da solo in meno giorni sarebbe stato un azzardo, e non avrebbe avuto mezzi per tornare indietro; salire dal Campo Base Sud sarebbe stato troppo rischioso perché è una zona minata e il sentiero non è segnato, e nemmeno possiedono i waypoints, si sarebbero persi.
L'unica cosa da farsi quindi è quella di tornare a S A de los Cobres e tentare un'altra scalata: quello che doveva essere solo una tappa di acclimatazione si è mutato nel loro piano B, nel loro obiettivo principale della spedizione: il Nevado de Acay.
Sentirò stanotte le ultime impressioni e decisioni dei due. Vi terrò aggiornati. 

Mail di Adrian di lunedì 22/11, ore 22:47
Ciao a tutti! Vi racconto questi due gg :
Domenica 21/11 : siamo partiti alle 7.50 am da S.A de los Cobres coscienti dei 400 km di sterrato che ci aspettavano, abbiamo messo 4.5 ore per arrivare a Tolar Grande, piccolo paese di 150 abitanti di fianco alla salina Arizaro, una delle più grandi del mondo, incredibilmente bella.
Abbiamo pranzato nel Parador Llullaillaco, la sig.ra proprietaria ci ha preparato purè di patate e milanese, un lusso...dopo pranzo abbiamo continuato la nostra strada verso el Llulla. Avevamo scelto la strada che passa lungo il lato destro della salina Llullaillaco al posto della strada asfaltata della miniera La Casualidad (miniera di zolfo abbandonata da anni, a 4050 mslm). La scelta fu pessima, la strada era una vera mulattiera e fare 200 km cosi e' stato un incubo. Finalmente siamo sbucati sulla strada che ci avrebbe portati al campo base della "ruta arqueologica". Quando mancavano soli 24 km, la strada ci ha giocato contro: la nostra pick-up e' rimasta quasi appesa su dei sassi, impossibile attraversare questo passo. La unica alternativa era lasciare li la macchina e portarci indietro tutto il carico fino al CB, in almeno 2 gg di lavoro. Noi avevamo 5 gg per fare tutta la scalata con trasporto dal CB al C1 (trasporto di acqua + materiale di montagna) quindi impossibile.
Ho chiamato i nostri compagni di scalata che dovevano arrivare al CB in un paio di gg per capire se qualcuno intendeva salire oggi al CB e così chiedere un passaggio ma il loro programma e' quello di arrivare domani -martedì- al CB, troppo tardi per noi.
Cosi ci siamo accampati vicino al campo base della ruta Sud (sconosciuta x noi e più lunga della ruta arqueologica). Dopo una cena leggera siamo andati a dormire. 
Lunedì 22/11: mi sono svegliato alle 6.30 con un bel freschino di -10 C. Ho chiesto Paco se voleva aspettarmi nel campo base della ruta Sud mentre io tentavo di scalare la montagna da quel versante (avevo letto che qualcuno lo ha gia scalato da li) ma lui ha preferito tornare indietro a Cobres e dare per conclusa questa montagna. Domani tenteremo la scalata del Nevado de Acay e, qualsiasi sia il risultato, finita questa torneremo a Salta per dare per finita questa rocambolesca avventura segnata da un grosso problema logistico..... alla fine è stata un'altra lezione!
Al Llulla tornerò prossimamente, e' una montagna troppo bella, affascinante, solitaria, alta, fredda, immersa senz' altro in uno dei paradisi terrestri!
Siamo arrivati a Cobres alle 18.45, domani verso le 5 am partiremo al CB del Nevado de Acay!
23 novembre 2010
Oggi, Adrian e Paco hanno scalato la montagna del Nevado de Acay. Vi trasmetto un breve resoconto, ricostruito in base alle brevi telefonate via satellite fatte lungo il percorso.
Sono partiti in auto stamattina alle 5 da S A de los Cobres e alle 6 erano a circa 4000m, zaino in spalla, in cammino sulle pendici di questo monte, con in testa l'obiettivo: i 5970 m del Nevado.
La salita è stata molto dura, è durata quasi 8 ore, la maggior parte su morene insidiose. Hanno prima raggiunto l'anticima, per poi scendere in un vallone e risalire sulla cima vera e propria. In ogni modo, alle 14 circa erano in cima al Nevado! E' una montagna di tutto rispetto, apprezzata, desiderata e rispettata da tutta la gente salteña e non solo, molto bella quanto difficile. Adrian era entusiasta del panorama da lassù! E anche Paco era molto emozionato.
La discesa sarebbe stata altrettanto faticosa, Adrian prevedeva di metterci altre otto ore ad arrivare al CB. Stanotte li sentirò al loro rientro in paese e sicuramente Adrian ci scriverà per raccontarci meglio questa sua nuova cima!
Congratulazioni per questa nuova vetta e per la tenacia nel conseguirla nonostante le difficoltà di questi giorni!
Ecco il mio racconto di una lunga giornata....

Martedì 23/11, ci siamo alzati alle 4.30 am e alle 5 am eravamo gia in pista verso il nostro obiettivo.
Da San Antonio de los Cobres all'ingresso sterrato che ci porta al Nevado ci sono 20 km, dopo si prende la deviazione per circa 7 km fino a dove la nostra macchina poteva arrivare (4050 mslm), abitualmente con una buona 4 x 4 si arriva fino a 4800 m....alle ore 6 iniziamo a camminare seguendo la strada perfettamente indicata. Arrivati a 4700 metri ci siamo trovati davanti a un bivio, abbiamo presso quello che saliva a zig zag per una morena fastidiosa, di quelle insopportabili, dopo una paio di ore di fatica siamo arrivati sulla cima di questo primo pallone! Ho capito subito che non eravamo sulla cima principale del Nevado de Acay, questa prima cima ha soltanto 5.450 m.
Guardo Paco e gli dico:" io proseguo, voglio andare sulla cima principale", lui mi risponde: "per me e' sufficente questa", "ok, ma io proseguo"....dopo qualche minuto di ammirazione dello splendido panorama da questa cima verso il Nord ho iniziato la discesa verso un canalone per reiniziare subito la salita sulla vera montagna. Dopo la discesa ho iniziato un bel traverso in diagonale (in salita) di 200 m di lunghezza e 150 m circa di altezza, dopodiche sono sbucato in un piccolo plateau da dove si poteva vedere chiaramente il pallone pre sommitale (300-350 m in su), e Paco finalmente era con me!
Dopo qualche minuti di riposo abbiamo iniziato la salita, si tratta di pendenze di sassi, scivolosi, franosi, si capisce che in inverno questo versante e' coperto di neve.
Dopo 7 ore 50 min da 4050 m sono arrivato a 5.950 mslm, cima del Nevado de Acay. Paco e' arrivato qualche minuto più tardi. L'emozione e' stata immensa.
Adrian sulla cima del Nevado de Acay
 Dalla cima del Nevado si puo osservare Los Valles Calchaquies, la terra dove e' nato Paco e tutta la sua famiglia, una montagna che lui ha ammirato da casa sua ogni giorno durante la sua infanza, adesso, dopo alcuni anni!!! lui ha goduto per qualche minuto di quella fotografia della sua valle, una gioia indimenticabile!
Il vento in cima era fortissimo, raffiche di 60-70 km/ora, sono stato lassu una mezz'ora a godermi uno degli spettacolo terrestri: Cordillera de los Andes a ovest, saline e valli bellissime al Nord, Valles Calchaquies al Sud....
Panorama dalla cime
Di sicuro la strada per salire della prima cima alla vera montagna e' stata inedita, l'errore ci ha fatto aprire una nuova variante di strada! La strada normale e' quella che al primo bivio continuava dritto senza prendere il sentiero che ci ha fatto fare tutta la morena.
La discesa e' stata lunga, 4.30 - 5 ore circa arrivando in macchina alle 7 pm.
Cosi abbiamo finito una intensa ed emozionante giornata, finita con la gioia della cima e del fatto di aver potuto conoscere un po' di più la mia terra argentina.
Voglio ringraziare tutti gli amici che ci hanno seguito tramite il blog e in modo speciale alla mia Popita per la sua impareggiabile assistenza e supporto dalla base logistica ad Inverigo - provincia di Como - Italia!
Adrian





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